Brano: Questione romana
ritenuti come appartenenti alia Chiesa.
Il contrasto si acutizzò via via che la sopravvivenza del potere temporale dei Papi veniva a costituire una insanabile contraddizione con le e/ sigenze di unità territoriale ed economica dello Stato italiano. Il problema si inasprì dopo l'annessione delle Marche e dell’Umbria (1860), ma soprattutto per Roma. Ai ripetuti tentativi compiuti dai patrioti del Risorgimento per dare all’Italia la sua capitale (Repubblica Romana del 1849, spedizioni garibaldine fermate ad Aspromonte nel 1862 e a Mentana nel 1867), il papato rispose facendosi proteggere militarmente e diplomaticamente dalla Francia finché, dopo il crollo dell’impero napoleonico, l’Italia potè prendersi Roma con il colpo di mano del 20.9.1870.
Con un provvedimento chiamato Legge delle guarentigie, fondato sulla netta separazione tra Ch[...]
[...]o veniva automaticamente abrogata la Legge delle guarentigie e, da parte vaticana, veniva riconosciuto ufficialmente il
Regno d'Italia con Roma capitale. L’Italia garantiva per contro al Papa la sovranità sopra un minuscolo Stato creato all'uopo (Stato della Città del Vaticano) e la piena proprietà di alcuni edifici (palazzo pontificio di Castel Gandolfo) e di tre Basiliche romane (S. Giovanni in Laterano, S. Paolo e Santa Maria Maggiore).
Lo Stato italiano si impegnava poi a rispettare la neutralità e l’inviolabilità della Città del Vaticano, nonché a permettere alla Santa Sede di comunicare con l’estero, anche in caso di guerra.
La convenzione finanziaria allegata prevedeva un versamento da parte italiana allo Stato vaticano, a titolo di risarcimento dei territori e dei beni confiscati, di lire 750 milioni oltre a titoli per un valore di un miliardo di lire.
Il Concordato
Col concordato religioso, la religione cattolica veniva definita « Religione di Stato » (come già, d’altra parte, stabiliva il primo articolo dello Statuto albertino[...]
[...]niversale,
io penso ed affermo che l’unica idea universale che oggi esista a Roma, è quella che irradia dal Vaticano »). Tutto questo, mentre le squadracce fasciste saccheggiavano redazioni di giornali e sedi d’organizzazioni cattoliche, o assassinavano uomini della levatura morale di don Minzoni.
Da parte sua, fin dal l'ascesa al soglio pontificio (10.2.1922) Pio XI aveva mostrato il suo grande desiderio d'arrivare a una conciliazione con lo Stato italiano: tale significato, ad esempio, aveva avuto la benedizione « Urbi et Orbi » impartita dal loggione esterno della Basilica di S. Pietro subito dopo la sua elezione. Gli stessi propositi vennero poi manifestati nell’Enciclica programmatica del suo pontificato, pubblicata il 23.12.1922 (« Ubi arcano »).
Una tale rilevanza aveva nel pensiero del Pontefice, come pure in quello di molti cattolici suoi contemporanei, la convinzione di riuscire a « cattolicizzare » lo Stato fascista « tanto nell’ordine delle idee e delle dottrine quanto nell’ordine della pratica azione » (lettera del 30.5.1929 al c[...]